La sconfitta della Juventus contro il Milan ad Al-Awwal Park è stata una pillola amara da mandare giù per i tifosi, che hanno dovuto leccarsi le ferite dopo una prestazione disastrosa. La partita, che aveva tutti gli elementi di un incontro ad alto rischio, si è conclusa con una sconfortante sconfitta per 3-1 per la Juventus, sollevando seri interrogativi sulle tattiche, l’esecuzione e la mentalità generale della squadra. Ecco un’analisi approfondita di cosa è andato storto per la Juventus in quel fatidico giorno a Riyadh.
Uno dei problemi più evidenti per la Juventus in questa partita è stata la sua vulnerabilità difensiva. Il Milan ha capitalizzato ogni errore della Juventus in difesa, sfruttando le lacune e trasformando gli errori in gol. La coppia difensiva formata da Bremer e Danilo ha faticato contro la forza offensiva del Milan, con Giroud e Leao che hanno trovato spazio in aree critiche. I difensori della Juventus sono stati colti di sorpresa in più occasioni, con una mancanza di comunicazione e un posizionamento scadente che hanno portato a facili occasioni per il Milan.
Il gol di apertura è stato un esempio da manuale delle debolezze difensive della Juventus. Un semplice passaggio in area è arrivato alla testa di Olivier Giroud, che non era marcato e ha concluso con facilità superando Szczęsny. La mancanza di disciplina difensiva era evidente, poiché i giocatori del Milan sembravano avere più tempo e spazio di quanto avrebbero dovuto.
Il centrocampo della Juventus, un tempo il loro punto di forza, sembrava mancare del controllo e della creatività necessari per dominare la partita. Senza la presenza autorevole di un regista chiave, i bianconeri non sono riusciti a dettare il ritmo. Locatelli, spesso visto come un leader a centrocampo, è stato silenzioso per gran parte della partita, incapace di fornire il collegamento tra difesa e attacco. Anche Miretti e Rabiot hanno faticato a lasciare un impatto, lasciando la Juventus scollegata e priva di idee in possesso palla. Il Milan, d’altra parte, ha dominato la battaglia a centrocampo, con Tonali che tirava le fila e controllava il flusso della partita. Ciò ha permesso al Milan di costruire i propri attacchi con sicurezza, mentre la Juventus poteva solo sedersi e reagire.
Nonostante il vasto potenziale offensivo della Juventus, alla squadra mancava la morsa necessaria per sfondare la difesa del Milan. Dusan Vlahovic è rimasto isolato per gran parte della partita, senza un vero servizio in arrivo. La frustrazione dell’attaccante serbo era evidente, poiché era spesso costretto ad abbassarsi per ricevere la palla, piuttosto che giocare a spalle dei difensori dove prospera.
I passaggi irregolari di Paredes e la generale mancanza di fluidità nell’attacco della Juventus hanno ostacolato qualsiasi slancio che avrebbero potuto sperare. La difesa del Milan, sebbene non impeccabile, è stata in grado di resistere alla poca pressione che la Juventus poteva raccogliere, lasciando i bianconeri a sprecare il possesso palla.
L’impostazione tattica di Massimiliano Allegri è stata sottoposta a un attento esame dopo la partita. La Juventus sembrava priva di un piano di gioco coerente, con la squadra che passava dall’organizzazione difensiva a una spinta offensiva senza meta e senza una direzione chiara. Anche le sostituzioni di Allegri sono state messe in discussione, poiché i cambiamenti hanno fatto poco per cambiare l’equilibrio della partita.
Inoltre, la mancanza di urgenza dopo essere rimasti indietro di due gol è stato un altro segnale preoccupante. Invece di rischiare, la Juventus è apparsa esitante, come se la partita fosse scivolata troppo rapidamente fuori dalla loro portata.
La sconfitta contro il Milan ad Al-Awwal Park è stata un duro promemoria delle sfide che la Juventus deve affrontare questa stagione. Dagli errori difensivi alla mancanza di creatività a centrocampo e a un attacco senza denti, la squadra era lontana dalla forza competitiva che mira a essere. Massimiliano Allegri affronta un periodo critico per affrontare questi problemi e ripristinare la fiducia all’interno della squadra. Se la Juventus vuole lottare per i massimi onori questa stagione, deve imparare da questo fiasco e correggere gli errori che l’hanno afflitta in questa deludente sconfitta.